UNO DEI PADRI DELL'ARACNOLOGIA ITALIANA

Pavesi esordì in ambito aracnologico nel 1864 con un breve elenco di ragni in una pubblicazione dedicata alla storia naturale e nell'agronomia della Provincia di Pavia. Quattro anni più tardi, diede alle stampe, in collaborazione con Giovanni Canestrini, docente di Zoologia all'Università di Modena, una delle sue opere aracnologiche maggiori: Araneidi Italiani, con una premessa storica sugli antichi contributi di aracnofauna italiana, che spesso trattavano i ragni velenosi( tarantola e malmignatta) e degli effetti e cure del loro morso. Gli autori pubblicarono nel 1870 il Catalogo sistematico degli araneidi italiani, un elenco di 404 specie in un'edizione aggiornata e corretta della prima. I lavori successivi di Pavesi si limitarono ad elenchi o cataloghi dedicati all' aracnofauna di territori più o meno circoscritti, con la probabile intenzione di una futura e più esauriente opera sui ragni d'Italia. Le scarse conoscenze aracnologiche dell'epoca, associate ad una affrettata identificazione di specie del Continente Africano e del vicino Oriente con quelle note per l'Italia o più in generale per l'Europa, rendono talvolta le proposte di Pavesi poco attuali, anche per la mancanza di illustrazioni delle specie rare o problematiche e soprattutto nelle descrizioni dei nuovi taxa. In un'epoca in cui in ambito accademico si tendevano a privilegiare ricerche rivolte allo studio dell'evoluzione e della filogenesi e più in generale alla biologia dello sviluppo, Pavesi difendeva con passione il ruolo della zoologia sistematica.

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